Roots! n.595 dicembre 2022 Zëne – Bold And Slow

Zëne - Bold And Slow

Zëne – Bold And Slow

(2022, Calimocho Records / Kollettivo Pioggia / Radio Punk)

by Simone Rossetti

Siete stanchi di peregrinare nei templi del consumismo alla ricerca di carabattole per festività obbligate? Volemose bene, regalate un ciddì degli Zëne!” (Zëne….pubblicità onesta)

E’ tutto già accaduto (era il 14 aprile 1980 quando venivano pubblicati due cazzo di album che a loro modo cambieranno il corso della storia del rock)….Già accaduto appunto ma facciamo finta che non lo sia, facciamo finta che quello splendido 14 aprile sia oggi e ad essere pubblicato sia questo Bold And Slow dei vicentini Zëne (l’LP di debutto degli Iron Maiden e British Steel dei Judas Priest usciranno solo il 15, il giorno dopo…..) e facciamo finta che sia ancora possibile un immaginare “altro”. In poche parole….sognate.

Una New Entry che tanto di cappello….dimenticatevi per un attimo dei Led Zeppelin, dei Black Sabbath, degli Status Quo, dei Judas Priest, dei Deep Purple e ri-sintonizzatevi sul sound di questi ragazzi (vicentini, Beja alla voce, Brus al basso, Debo alla chitarra ed Efrem alla batteria), una violenza sonora e fisica senza precedenti che si rifà (in parte ma solo in parte) all’utimo lavoro dei Motörhead uscito appena lo scorso anno (1979…Bomber) ma contaminata da un’attitudine punk a rendere il tutto ancora più incendiario, esplosivo……un sound (che a prescindere potrà piacere o meno) non sappiamo ancora come ben “definire”. Che sia questa la musica “del futuro”? Perché di una cosa siamo certi, non è hard-rock (ma é pur sempre rock), forse ha qualcosa di rock’n’roll ma in una forma completamente deviata, malsana eppure affascinante….Long Time Gone scorre sui solchi del vinile come una trebbiatrice su un campo di grano, riff a manetta, incedere immenso, la voce di Beja per timbrica ed impostazione molto vicina a quella di Lemmy Kilmister, un pezzo che sembra poter decollare da un momento all’altro e noi insieme a lui….e si viene letteralmente trascinati sotto al tritaossa di Fast Way To Die, sezione ritmica impietuosa e devastante (per le orecchie, non per l’anima)…incessante fino ad uno stremo ma che sentire!!! Non c’è il tempo di tirare il fiato che seguono (anzi, ci devastano dentro) pezzi come Grancare, Sitting On A Sand Hill (dallo splendido refrain puro punk al 100%), The Fall (dai profumi hardcore….i due puntini sulla ë…saranno un caso?? Hüsker Dü…no, per loro sarà ancora troppo presto), una infernale Married To Death e Brod con un solo di chitarra del bravissimo Debo che ci frastorna ed esalta come una birra ghiacciata in un assolato pomeriggio d’estate…e stiamo purtroppo giungendo ad una fine con il rock’n’roll sparato all’ennesima potenza di Land For Sale e la più scura Over The Fog….bella, bella fino ad uno sfinirsi. Che dire…questi ragazzi suonano da dio (un dio minore forse ma non per noi che ci accontentiamo anche di poco), suonano qualcosa che…che fosse per noi lo chiameremmo Heavy Metal (metallo pesante…una cazzata, ce la siamo inventata ora sul momento)….di una cosa però siamo certi…d’ora in poi chiunque verrà dovrà fare i conti con questo sound.

SVEGLIA!!! Riaprite gli occhi, il sogno è finito….siamo nel 2022 e prossimi ad un altro nuovo anno del cazzo…l’heavy metal è “morto e sepolto” da un pezzo (o almeno è diventato altro…ma anche perdendo molto), alla radio passano musica “liquida” del tipo “andrà tutto bene” o del tipo “ti amo più di tutto” (tranne poi pentirsene amaramente e tristemente)…..Ma cosa pretendete?? Questo Bold And Slow è oro che cola, è un invito a vivere (e non ad un perdersi)…è sudore, sudicio, spudoratamente (per questi tempi) “brutto e cattivo” ma ha un corpo ed un anima immensi…Va bene il sound sarà quello (è quello) e allora?…se siete ancora vivi (spiritualmente vivi e non un qualsiasi zombie cocainomane fra una massa di zombie imbottiti di psicofarmaci) questo album “è” il vostro album…..no, niente pubblicità, per nessuno ed a prescindere, qui si legge “fra le righe”, qui siete altrove, siete altro. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).

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