Roots! n.550 ottobre 2022 ÜT – Il Pozzo E La Piramide

ÜT - Il Pozzo E La Piramide

ÜT – Il Pozzo E La Piramide

(2022, Taxi Driver Records)

by Simone Rossetti

Cliché, soliti Cliché, Inciampo, m’incastro, non è vero, che sono, sempre così…” (tratto da Empiriocriticismo)

Pestano questi ragazzi, di più…azzannano alle interiora squartandole senza pietà alcuna e trascinandone i resti altrove per consumarli nel buio delle tenebre di questi giorni…un buio che ci appartiene e che ben conosciamo ma con il quale evitiamo di confrontarci in favore di un più rassicurante ed asettico nulla (oggi bene supremo)….Ed allora ben vengano queste zanne a dilaniarci, a farci sanguinare in un infierire salvifico….hardcore, noise, jazzcore in forma destrutturata, “disfunzionale”….schegge impazzite in un paese che oramai non ha più nulla da dire né da raccontare (di sogni poi nemmeno a parlarne)…..E’ triste ed amara la musica dei genovesi ÜT (qui al loro terzo album e ad averne il tempo ci piacerebbe comprenderne un’evoluzione ascoltando anche gli altri, cosa che faremo ma non ora), musica che vi “accarezzerà” l’anima senza falso buonismo, ipocrisie da ciarlatani, lustrini vari, ricchi premi e cotillon…cioè nell’unico modo possibile, vivo, reale, “estremo”….divorandola (tanto non avrete niente da perdere ma solo da guadagnarci e se pensate il contrario sappiate che vi sbagliate e non poco). Masca alla voce in un cantato/declamato veramente intenso, una sezione ritmica (Indo al basso e chitarra, Üto alla chitarra, voce e basso ed Enrico alla batteria) che letteralmente “avvolge”, che non si accontenta, ci e vi spingerà ad un andare oltre….eppure, eppure ascoltiamo questo lavoro, sicuramente “ostico”, sicuramente “cupo” ma quello che “sentiamo/percepiamo” (quello che poi resta) è (e qui ci scusiamo ma dobbiamo usare un termine poco adatto a questi tempi e non ce ne vergogniamo) una tenerezza/malinconia che ben “comprendiamo”, quell’infrangersi quotidiano di fronte ad un nulla apparentemente inscalfibile. Testi (in italiano), testi che vorremmo riportarvi integralmente, da zero, ogni singola parola, ogni singola goccia di sangue (il loro, il nostro, il vostro) ma non sarebbe giusto, non vogliamo lasciarvi una stupida lista della spesa in attesa di una fine…no, c’è di più, “L’intero scibile umano inscritto sulle mura, vita in comune, amicizia universale, nessuna gelosia, nessun dolore, tutti sono ricchi e tutti sono poveri…” (tratto da Papalagi/Ütopia) ma attenzione…quello che andrete ad ascoltare vi suonerà leggermente “diverso”…c’è l’incedere devastante di Maya, di Zeuda, il non-sense di Missione Uno, lo scorrere jazzato di Fuga e Ricetta Per L’Odio di pura e cristallina bellezza (desolazione totale)….ma che vi stiamo a raccontare, tanto sono tutte cose che già sapete….sono nella vostra carne, nelle vostre vene, in quell’inutile e quotidiano aggrapparsi ad un nulla. Ci sono album belli, altri interessanti, altri piacevoli ed altri meno (è pur sempre una questione di personali orecchie) e poi album come questo Il Pozzo E La Piramide, “necessari”….”necessari a cosa?” E che cazzo ne sappiamo, è solo un’intuizione…a voi un resto. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!