Roots! n.533 settembre 2022 The Cult – Dreamtime

The Cult - Dreamtime

The Cult – Dreamtime

(1984, Beggars Banquet)

by Simone Rossetti

Avete mai provato a sorseggiare un bicchiere di vino (rosso o bianco che sia non importa) da una bottiglia che avevate già aperto quasi quarant’anni orsono e poi lasciata a prendere la polvere (ad invecchiare) su qualche anonima dispensa? Si che lo avete fatto e dite la verità….allora quella bottiglia vi affascinava, vi inebriava, apettavate solo un’altra occasione, quella giusta…..poi…poi un resto, bello, brutto, sicuramente interessante in suo divenire ma altro…e quell’occasione alla fine non si è più presentata….Avremmo preferito lasciare quella bottiglia lì dove da sempre era rimasta se non fosse che qui parliamo di musica molto serenamente e liberamente (purtroppo)….motivo che ci ha portato a scendere nelle nostre “pregiate” cantine con l’intento di ritrovarla e ri-aprirla…così, per curiosità….e…Trovata!…a dire la verità di vino ne era rimasto ben poco, giusto qualche sorso ma più che sufficiente per dirvi che….No, il sapore è altro, non è lo stesso che ricordavamo, sa di sughero che nel frattempo si è depositato sul fondo, sa di “vecchio” ma senza “invecchiare” come sanno fare vini ben più nobili…in poche parole non ci riconosciamo più…eppure….eppure ha qualcosa che altri album (bottiglie sparse qua e là) non hanno…e sarà ancora come quella prima volta…Impossibile sbagliarsi, è proprio Dreamtime dei Cult, annata 1984 (album di debutto per Ian Astbury e soci)…..E così, sorso dopo sorso ci inebriamo dei profumi di 83rd Dream, della malinconia di A Flower In The Desert, della bellezza lacerante di Bad Medicine Waltz…..Gimmik, Rider In The Snow, Spiritwalker e Go West (Crazy Spinning Circles) veri “inni” di un tempo che fu….Nostalgia? No, nessuna, a ciascuno (compreso noi) un suo tempo…fino alla vera bastonata fra i denti, dritta in faccia, ad un tutto (compreso un nostro scorrere)…Butterflies, quell’ultimo sorso prima di prendere una bottiglia oramai vuota e lasciarla da “bravi ed onesti cittadini” quali siamo (siete) nel cassonetto dedicato alla raccolta del vetro….quell’ultimo sorso che come ogni fondo di bottiglia che si rispetti sarà amarissimo, crudele, da buttare giù come fosse una medicina….ma che cazzo di “sentire”, ancora per un’ultimissima volta…Non Aprite Quella Porta!! (tradotto, non scendete giù in cantina)….se ancora conservate quella bottiglia da qualche parte dateci retta…lasciatela li dov’è, non “sciupatela” in nome dei bei tempi andati, potreste pentirvene e poi tanto indietro non si torna, non lo hanno più fatto nemmeno loro…i Cult (e tanto di cappello). Da Roots! è tutto e così sia…buon ascolto (qui o qui).    

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