
Teenage Jesus And The Jerks – Live 1977 – 1979
(2015, Other People)
by Simone Rossetti
New York (No New York) giusto il tempo di un “attimo” (1976/1979), breve, intenso….poi una fine, ciascuno per la sua strada ma le radici resteranno queste. Una manciata di singoli e 7” (Orphans/Less Of Me, Baby Doll) e nulla più….Essere New York, essere “No New York” (compilation curata e prodotta da Brian Eno, 1978)….dimenticatevi il più “classico” e rassicurante punk dei Sex Pistols, il punk rock dei Ramones, agli ultimi sgoccioli degli anni ’70 la New York più underground e “marcia” ribolliva di altro, un pulsare violento, dissonante, sperimentale, elettrico che prenderà il nome di No Wave. Non ci andava di proporvi la solita “raccolta” preconfezionata ed allora beccatevi questo album (Albumone) registrato live in diverse sessioni (al Max’s Kansas City, al CBGB ed all’Horseshoe Tavern sempre in quel di New York) fra il 1977 ed il 1979 che molto più e bene riassume un tempo oggi eterno oblio….ma qui non molliamo. Lydia Lunch alla voce e chitarra, Gordon Stevenson/Jim Sclavunos/Reck alternativamente al basso, Bradly Field alla batteria e James Chance al sax….Sonorità oscure, disturbanti, noise, spettrali, più un rituale “tribale” che una musica fine a se stessa, dall’iniziale Less Of Me alla violenza senza redenzione alcuna di Popularity Is So Boring, di Orphans (ma perché la “sentiamo” così bella???), Freud In Flop (pre-Sonic Youth), la drammatica e bellissima Burning Rubber. Tutti brani che che si risolveranno nel giro di una manciata di secondi ma provate…provate a metterli a confronto con tutte le cazzate iper-pompate che ci propinano quotidianamente oggi….sarà anche oblio e ne siamo ben consapevoli ma non ce ne può fregare di meno, la straziante Baby Doll di surreale bellezza, No Morality che suona così già altro, spettrale come tutto questo nulla che ci circonda, una immensa e marziale The Closet….Ok ci stiamo perdendo, ci siamo persi….Musica di una bellezza estrema, unica, ultima…..non morta ma solo relegata in un limbo in attesa che qualcuno ne raccolga l’eredità ed uno spirito (a buon intenditor poche parole). Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui o ancora meglio procuratevi questo vinile nero come questi tempi).