
Squank – Red Shoes
(2023, autoprodotto)
by Simone Rossetti
Non temete siete in “buone mani” solo che questa volta vi porteremo completamente fuori strada…….Domandona….Cosa (e come) avrebbero suonato i Deep Purple nel pieno dei favolosi e pastellati anni ’50??…..Sì è assurdo anche pensarlo solo che noi disfunzionali quali siamo lo abbiamo pensato (ma non vi “stuzzica” un po’ l’idea??)…..Una cosa che avevamo “sul groppo” fin da quando ci siamo messi all’ascolto di questo Red Shoes album di debutto dei Deep Purple datato 1956 circa….No, non dei Deep Purple ma dei bravissimi Squank (Antonio Polizzi alle chitarre, Giusy Morabito al piano e Hammond, Domenico Di Sivo alla voce, Armando Lombardo al basso e Sergio Palmieri e Luca Pitty alternativamente alla batteria)….Auto enormi uno sproposito, cromature tirate a lucido per un “vivere sano e giusto” così come doveva essere (almeno nelle intenzioni cosa che poi non sarà) quell’American Dream tanto mitizzato……..Diciamo anche, tanto per tornare ai DP, che la voce di Domenico non è propriamente quella di un Ian Gillan o di un David Coverdale (ok queste sono un dono di dio) ma ha una Sua voce di tutto ripetto e questo ci basta….Album “strano” nel senso che è così che lo dovrete “leggere” ed ascoltare, non un capolavoro (cosa lo è?) ma che per una qualche strana alchimia ci ha affascinato/intrigato e non poco a partire da quei piccoli intermezzi strumentali tra profumi jazz old style (Upside Down), blues (Rewind), swing (M.O.D.E.)….immaginatevi i Deep Purple mentre stanno “accordando” i loro strumenti senza saper ancora bene “cosa suonare” per poi uscirsene fuori con la potenza hard’n’roll di Red Shoes, l’hard blues di White Road, il rock’n’roll puro al 100% di Blue Train ma il meglio arriverà con l’irresistibile incedere boogie-soul di The Letter, le bellissime Punched Poket e It’s Very Long Way (un sentire che vi brucerà l’anima)……Si ma in tutto questo (vi starete chiedendo) cosa c’entrano i DP??…Anche nulla, volendo anche nulla…ed infatti loro sono gli Squank e quello che fanno è un qualcosa di sorprendentemente “diverso”….”vecchio” come quel crocicchio dove il diavolo da che mondo è mondo è sempre lì ad aspettare la vostra anima, “vecchio” come quelle ricette (non solo cibo ma anche cibo per l’anima) che sapeva (se siete fortunati lo sa ancora) cucinare vostra nonna…..Godetene e condividete, nel suo piccolo questo Red Shoes saprà regalarvi qualcosa che nemmeno noi di preciso ben sappiamo….di una cosa però siamo certi, non potrà farvi che del bene. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).