
Samosa Live Sessions 27522 – The Kaams / Kickstarter Ritual
(2022, Bastione Records)
by Simone Rossetti
Se ne parliamo è perché i live pubblicati dalla “casalinga” Bastione Records (nel caso vi siate persi un resto lo trovate qui) hanno un qualcosa che….che cazzo, è veramente difficile da spiegare…perché siete “lì” e sapete bene cosa state ascoltando eppure sarete trasportati letteralmente altrove (nello spazio e nel tempo)…..merito della musica delle band che vi gravitano intorno ma non solo…dietro c’è un suono “catturato” live con un registratore digitale ZOOM (personalmente non ho idea di quale strano “marchingegno” sia ma fa il suo e lo fa bene) ed a sua volta riportato ostinatamente su nastro magnetico (musicassetta/audiocassetta)…..Dalla Val Tidone (Appennino ligure nonchè terra della Bastione) ai tramonti sull’oceano in una qualche spiaggia della costa californiana o se preferite in un marcio seminterrato di un boroughs di New York City (scegliete voi)….questo come “luogo fisico” poi ci sarà anche un “salto temporale” e non di poco conto…preparatevi ad allacciare le cinture. Lato A tutto per i bergamaschi The Kaams ed il loro garage-psycho-beat di scuola anni ’60 primi ’80 (si torna al paisley underground)…..Plan 9, The Animals, The Stooges, i Dream Syndicate…e che sentire!…saremo anche di parte (per il genere) ma questi 13 pezzi spaccano di brutto…..vi lasciamo qualche titolo a caso perché ci resta veramente difficile scegliere e vorremmo evitare una noiosa etichetta da tonno (con tutto il rispetto per il tonno) in scatola…il beat dai profumi psichedelici di Misery, la sognante e solare Out Of The Blue, una Ramonessiana Walk Out The Door con un refrain che tanto di cappello….e già che ci siamo lasciamo i Kaams sulle note di una cupa World On Fire (titolo che ben si intona con questi tempi)…..musica tutta da godere e se non fosse per quel “grazie” finale tutto potremmo pensare tranne che di essere in quel della Val Tidone. Discorso leggermente diverso per un lato B a firma dei piacentini Kickstarter Ritual….non qualitativamente ma perché diverso sarà un “genere”…ci arriviamo. Un rock-blues di scuola anni ‘70 venato di soul e funky veramente “potente” ed “elegante”, una sezione ritmica ed un’attitudine che hanno il sapore d’altri tempi……dall’iniziale Better Run una quasi ballad che ci (e vi) lascerà smarriti alla più dura (hard-rock’n’roll-glam in stile New York Dolls) No I Don’t….un sentire primi Iron Maiden (quelli con Paul Di’Anno per capirsi) in Messing Around bella, tirata al punto giusto fino ad arrivare alle due tracce che in assoluto preferiamo e che spiegheranno le virgolette a quel “potente” ed “elegante”…tanta roba….Lies e Get Lost….niente da fare, un soul-funky-rock che di questi tempi è “miele per le orecchie e per l’anima”…..penalizzate però, forse (ci affidiamo ad un sentire di pancia e sicuramente discutibile) da una “scelta” di registrazione che ci sembra non gli rendi merito…in parole povere se una padella va bene per cuocere la carne non è detto che vada bene per cuocere anche il pesce (ma ci può stare trattandosi di un live “vero” tipo “pane al pane e vino al vino”). Questo è quanto, se volete spendere poco e ri-scoprire il piacere di ascoltare del buon rock suonato (e registrato) come un dio-live comanda non esitate e procuratevi questa cazzo di musicassetta che non è solo musica ma “spirito”, “filosofia”, un r-esistere, ciascuno come può e secondo un proprio “sentire”. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).