
Sam Rivers – Crystals
(1974, Impulse! Records)
by Simone Rossetti
Non guardatelo (ascoltatelo) come un lavoro in sé….Crystals è un’opera veramente immensa, così musicalmente vasta da rendere quasi impossibile riassumerla in breve (ed anche in “un lungo”).
Sam Rivers (1923 – 2011) sassofonista, compositore ed arrangiatore statunitense…..jazzista (volendo ridurre questa musica ad un semplice ascolto di genere) dalla carriera artistica sconfinata ma soprattutto una visione della musica jazz (Musica) a 360°…..E no, questo Crystals del 1974 un lavoro “semplice” non lo è, tutt’altro ma è affascinante…più che jazz ci verrebbe da dire black music in un sentire e respiro ben più ampio…eppure sì è jazz, free jazz, avant-garde e classic insieme, una sezione orchestrale di 14 elementi (tutti musicisti che tanto di cappello), un osare oltre spiazzante, ostico ma che affonda le proprie radici nel più “traditional” dei primi ‘900…Superbo Rivers nel gestire e guidare un ensemble così ricco di talenti in territori a dir poco ostici e superbi Warren Smith alla batteria (affiancato da Harold Smith) e Gregory Maker al basso. Un lavoro da ascoltare con un cervello ancora (se possibile) funzionante, curioso, cannibale di ascoltare qualcosa di “nuovo” ed allo stesso tempo vecchio (Exultation)…Dal groove ostinato di Tranquility all’immenso sax di Rivers ad introdurre la bellissima Postlude (insieme l’Armolodia di Coleman e l’irruenza di Coltrane)….C’è il voodoo oscuro di Bursts e la più notturna Orb che si aprirà ad un afro-jazz dal sentire potente e severo ed a chiudere Earth Song dai sapori latin ma il desiderio di andare a scavare oltre avrà la meglio….Che dire, un lavoro ambizioso, irruento, devastante, non per questi tempi “mollicci” (o forse si, proprio per questi tempi del cazzo)…immergetevi, osate, datevi una possibilità…Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).