
Rural Death – Anywherenowhere
(2023, autoprodotto)
by Simone Rossetti
5 novembre 2023 (Data astrale, diario di bordo o più semplicemente una qualsiasi cazzo di giornata).
“Appena rientrato….davanti a me solo un foglio bianco ed una penna, quanto basta per inventarsi un mondo….se non fosse per un tempo che non ci è dato di avere” (Roots!)
Ero nel bosco insieme al mio amico/compagno nonché severo giudice di me stesso a quattro zampe che risponde al nome di Elvis quando cuffie alle orecchie mi sono messo all’ascolto di questo piccolissimo album…..ed è stato allora che mi sono sentito in totale armonia con un tutto, con il vento, con le cime degli alberi che mi sovrastavano, con il Re Cervo (a debita distanza) che quasi mi sono venute le lacrime agli occhi…..Ecco, mi sono detto, dovrei prendere questo CD e spedirlo ai vari cazzo di Netanyahu, Biden, Hamas, Putin, Zelensky (no a lui no, troppo stupido per meritarlo) per fargli comprendere che esiste un mondo ben più immenso e lungimirante delle loro nefandezze umane, che i loro confini non sono un cazzo….che un loro dio non è un cazzo. Un piccolo scrigno contenente 7 brani (o meglio 7 semplici intuizioni) a firma Rural Death (alias di Niki Gresteri già negli Autorock ma questa è un’altra storia quindi lasciate perdere). Un folk ambient fatto di poche cose, poche note (principalmente chitarra e tastiere) e registrato in totale solitudine/intimità (solo in Departed sarà accompagnato da Mirko Galli al basso e Samuel Fabio alla chitarra). Un po’ Boards Of Canada (la title track) un po’ i più acustici Jesus And Mary Chain, un po’ “poesia”….nessuna sezione ritmica, nessun artificio in stile “ricchi premi e cotillon del cazzo” ma solo poche e precarie note di cristallina o se preferite malinconica bellezza….Sand, Air, Plese, Don’t Hurt Me, No Angels (ma dov’è che finisce questo mondo e ne inizia uno completamente contorto??), Departed, una bellissima Old Friends And Scarecrows. 7 i brani più due poesie tenere/amare come la notte “Noi costruiamo amori con la sabbia, ma la sabbia gioca con noi, e impariamo all’improvviso, la grammatica del tempo, nel suo silenzio, nelle nostre assenze” (tratto da Sabbia) ed Aria che lasciamo a voi un “piacere” (non sappiamo nemmeno noi perché abbiamo messo le virgolette ma un motivo dovrà pur esserci) di leggere. Non un capolavoro, non un “bellissimo” album, non un qualsiasi usa e getta…..la sua natura è “altra”, è quel piccolo dono (in tutta la sua semplicità ed approssimazione) che non è cosa da tutti, è poesia, è Arte “misera” quanto nobile (e noi disfunzionali ne sappiamo qualcosa). Due cose….la prima è che se anche non avete un bosco a portata di mano prendete le cuffie e godete, amate, condividete (almeno fino a che ci è data la possibilità di farlo), la seconda è….ma questo progetto avrà un seguito?? Onestamente speriamo di no….per un tempo immutabile ed intimamente sacro. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).