
Rico Migliarini – Suono I Blues A Casa Mia
(2023, autoprodotto)
by Simone Rossetti
“Ciao, album autoprodotto e autofinanziato (un’etichetta per un disco di blues con i testi in italiano è pura follia…..per l’etichetta….ovviamente). Rico Migliarini
E come dargli torto??? No aspettate un attimo, siete su Roots!, siete altrove, siete altro.
Prima cosa, questo Suono I Blues A Casa Mia non è un album di “blues-maccheronico” per palati e cervelli abituati a chissà quali “finezze” ma un album di puro blues al 100% (un po’ come la vecchia ed oramai scomparsa “Pura Lana Vergine”) e….sorpresa sorpresa con testi in italiano. Seconda cosa (questa per onestà d’intenti) non avevamo idea di chi fosse Riccardo “Rico” Migliarini fino a che non ci ha contattato per questo suo ultimo lavoro…ed è così che abbiamo scoperto di una storia iniziata negli anni ’70 e di un ostinato amore per la musica blues (e per l’armonica in particolare che poi diventerà il “suo strumento”, la sua seconda anima). E si lo sappiamo bene, certi “pregiudizi” riguardo “alla lingua” sono duri a morire ma partite da un altro punto di vista (di osservazione, di un “sentire”)…La musica blues è “nera” quanto è vero che io sono “bianco”….bianco fuori (come colore) ma vi assicuro che non lo sono altrettanto dentro, tutt’altro, sono quegli stessi demoni che per qualche incomprensibile motivo mi legano ad altri luoghi, ad altre storie, ad un altro scorrere (qualche volta ne farei anche a meno solo che non ci è dato di scegliere). A differenza di me però tanta esperienza e tecnica….va bene la voce di Rico non sarà propriamente quella di un John Lee Hooker o di un Muddy Waters ma le corde vocali non si possono scegliere né comprarle in un supermercato del cazzo….si usano e basta, gli si da corpo ed anima. C’è tanto Mississippi nella musica di Rico (la strumentale Camignano River è il suono di quel fiume e delle leggende che nasconde fra le sue limacciose ed oscure acque, riuscissi a suonare questo pezzo in slide sarei il più felice “negro” di questo mondo….chissà forse un giorno). Non manca l’ironia/autoironia come nel lanciatissimo boogie-blues della titletrack, il blues notturno e dal bellissimo suono “grasso” di E’ Finito Lo Show (merito dell’Hammond di Lorenzo Cannelli), il R&B di Non E’ Vero Ma Ci Credo con tanto di contro-cori in stile doo-wop, la “marching” NewOrleansiana primi ‘900 di Manca Il Treno (testo semplicissimo quanto geniale…ed è qui che il “problema” di una lingua non trova più alcun senso di esistere…è blues e basta, a proposito alla batteria il bravo Giuliano Bei), Sicilian Heart altro pezzo strumentale che se solo lo ascoltasse Quentin Tarantino ci tirerebbe fuori chissà quale assurda storia (a proposito Mirco Capecci al basso, Norberto Becchetti alla chitarra slide e Michele Fondacci alle percussioni), Maco Taco è un omaggio personale di Rico a Mike Turk “…Mike Turk,…harmonica in jazz forever..” (a voi approfondire e studiare), il banjo/oblio a firma Edoardo Commodi in Buffone “Che impressione, lo stregone, attenzione…buffone, buffone, buffone”. Se vi aspettate di ascoltare “altro” dimenticatevelo, riguardo al blues come genere è già stato tutto scritto, detto e suonato ma (perché c’è sempre un ma) restano ancora due varianti/possibilità che comunque vada questo fottuto mondo non cambieranno mai…la prima è quella di suonarlo ed approcciarsi a questa musica per un puro e semplice “piacere”, gioia, bisogno, la seconda è quella di suonarlo per fare uscire i propri demoni e trasformarli in note/arte (difficile, molto difficile ma altamente “gratificante” nonché sconsigliato)….Rico (ma questa cosa la diciamo noi che non siamo nessuno ed in totale libertà) sembra abbia scelto la prima ed ha fatto bene, la musica deve essere danza, gioco, armonia….i demoni possono aspettare. Un’ultimissima cosa ma importante e dal momento che qui non siamo obbligati a compiacere nessuno ci va di dire…..Suono I Blues A Casa Mia è un lavoro fin troppo onesto….altri “bluesman” ci avrebbero “infilato dentro” almeno una o due hits “tormentoni tira-album” (niente esempi ma è quasi un classico) cosa che Riccardo non fa…..non ne ha bisogno, il suo blues è questo, nudo e crudo, niente ricchi premi e cotillon, niente effetti speciali, solo la sua armonica e pochi (ma buoni) compagni di viaggio…..ora spetta a voi. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).