

Reigning Sound – Shattered
(2014, Morge Records)
by Simone Rossetti
“Una musica che era fuori tempo allora così come lo è oggi e come lo sarà domani”
E così anche i Reigning Sound non esistono più (l’annuncio del loro definitivo scioglimento è stato dato lo scorso giugno via Facebook dallo stesso Greg Cartwright), peccato perché la loro musica aveva (e lo ha ancora) un qualcosa di speciale, forse niente di “nuovo” ma un alternative rock (folk, paisley underground, garage-beat, roots music) semplice ed elegante, piccoli grandi pezzi per piccoli grandi album. Da Memphis, Teennessee, il debutto nel 2001 con Break Up, Break Down ed a seguire Time Bomb High School del 2002, Too Much Guitar del 2004, Home For Orphans del 2005…fino al capitolo definitivo di A Little More Time With Reigning Sound del 2021. Shattered risale al 2014 ma qui serve una precisazione, se parliamo di “questo” è solo perché dovevamo pur sceglierne uno ma il nostro consiglio è quello di tornare ad ascoltarvi con calma tutti i loro album perché lo meritano, perché sono cibo per l’anima in tempi bui e non è tanto per dire. Greg Cartwright alla voce e chitarra, Benjamin Trokan al basso e cori, Mikey Post alla batteria, Dave Amels all’organo e Mike Catanese alla chitarra e cori (qui anche Krista Wroten al violino, John Whittemore alla pedal steel guitar e Jana Misener al cello), una musica che ha il sound della così detta “America sorvolata”, quella più rurale, ai margini di un tutto, quella di cui se ne parla solo dopo che la cronaca riporta di qualche massacro in una scuola ma che alla fine si dimentica anche in fretta…è la velocità della memoria di questi tempi, non c’è tempo…tempo che invece conservano questi brani, un tempo loro, un tempo altro. E si parte con il garage-beat dai profumi anni ‘60/’80 di North Cackalacky Girl una scarica elettrica “dolce e sensuale” che vi esploderà fra le mani (orecchie) al primo ascolto ed a seguire la ballata acustica di Never Coming Home questa sì miele per le orecchie e l’anima, uno di quei pezzi che da soli basterebbero a dare un senso a questo vivere, c’è Falling Rain altro piccolo capolavoro da ascoltare la domenica mattina e mandare tutti affanculo…non durerà a lungo questa “pioggia cadente” ma vogliamo crederci e poi….e poi ecco arrivare If You Gotta Leave quel colpo basso che non ci si aspetterebbe, pezzo di cristallina e pura bellezza, una ballad folk-roots senza tempo da “attraversare” senza riserve, pezzo semplice quanto immenso. Con You Did Wrong si torna su sonorità più garage desert-rock, polvere, motel, riverberi di paesaggi sonici che sembrano appartenere ad un oblio eppure, eppure….lasciatevi andare alle note di Once More fra Green On Red e Rain Parade….siamo vivi, siamo a sbatterci nel più buio di questo fottuto mondo ma siamo accanto a qualcuno che ancora lo merita, basta ed avanza per non mollare ad una quotidiana follia. C’è la Rollingstoniana My My da cantare a squarciagola sotto la doccia….ok, vi stiamo facendo la classica e deprimente lista della spesa ma non ce ne può fregare di meno, non oggi ed allora lasciatevi andare alle atmosfere soul di Starting News che vi farà volare altissimi (e ritrovarvi) senza bisogno di integratori in-naturali o psicofarmaci pronti all’uso; a concludere un trittico che tanto di cappello, e ci sembra di “vederli” un Otis Redding qualsiasi od un Wilson Pickett a caso mentre canticchiano sottovoce Baby It’s Too Late, In My Dreams o la finale I’m Trying (To Be The Man You Need) e qui sì, citando il Jimmy Rabbitte di The Commitments (film di Alan Parker del 1991) “Ripetete con me, sono un negro e me ne vanto” perché questa è Musica con la M maiuscola, quella che arriva direttamente “alle palle”, direttamente al cuore; e sì, ci mancheranno i Reigning Sound. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).