
Phyllis Dillon – One Life To Live
(1972, Trojan Records / Treasure Isle)
by Simone Rossetti
Se ne è andata non molti anni fa in un aprile del 2004 in quel di Long Island, New York, dove risiedeva dai primi anni ’70 (per la cronaca aveva 59 anni)….ma questo sarà un dopo. Giamaica, primi anni ’60, è qui dove muoverà i suoi primi passi nella musica rocksteady (molto influenzata dal soul) ed in un pre-reggae ancora tutto in divenire…..Storia “strana” ed artisticamente breve quella di Phyllis Dillon riconosciuta come una delle più belle voci femminili (cantante e compositrice) di quell’isola dalla storia non poco travagliata….Solo un album a suo nome ed una manciata di singoli che sul finire degli anni ’60 ebbero un buon riscontro di pubblico (e crediamo anche economico ma questa è un’altra storia)…..poi New York e da quel momento solo sporadiche apparizioni ma poco più….e punto. A dire la verità One Life To Live ha più il sapore di una “raccolta” che di un album vero e proprio ma non importa, il fatto è che ce ne siamo innamorati subito….album composto quasi interamente da cover di brani più o meno famosi rivisitati secondo un rocksteady-old style (e che sentire!) mentre We Belong Together e You Are Like Heaven To Me porteranno la sua firma (e sono due grandi pezzi di soul-rocksteady leggermente malinconici)…Aprite le orecchie ma soprattutto la vostra anima al rispetto, ad una consapevolezza, ad una condivisione…..Che dire di un pezzo come Something dei The Beatles, niente di imprescindibile si dirà ma quanta classe ed eleganza nella voce di Phyllis, c’è il dolce ondeggiare di I Can’t Forget About You Baby, di The Love That A Woman Should Give To A Man, di One Life To Live, di Love The One You’re With…..quand’ecco esplodere inaspettatamente il groove oscuro “primo reggae” di Woman Of The Ghetto (immenso, nero come la pece, già “altro”)……..E’ bello pensare che giunti ad una fine non tutto vada perduto in una “dimenticanza” eterna (ci proviamo e comunque vada non ce ne può fregare di meno)…..è Cultura, è Storia, è Condivisione, è Gioia, è Rocksteady. Grazie Mrs. Dillon. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).