Roots! n.737 luglio 2023 Pg Petricca – Dispersi

Pg Petricca - Dispersi

Pg Petricca / RoughMax / Gianluca Giannasso – Dispersi

(2023, Road Sweet Road)

by Simone Rossetti

Stringimi ancora, stringimi forte, non lasciarmi in questa squallida notte...” (da Baciami Ancora)

Pg Petricca alla voce e chitarra, RoughMax al basso e Gianluca Giannasso alla batteria…..Noi, molto stupidamente ”Ma la band non ha un nome vero e proprio?”…Loro, molto gentilmente “Allora, non abbiamo un nome essendo una “Union” di musicisti già attivi in proprio”…..Dispersi è quell’album che non vi si mostrerà ad un primo ascolto e nemmeno ad un secondo….la verità è che qui siamo particolarmente disfunzionali, a molti basteranno pochi minuti per capire se questo lavoro è un buon lavoro od un “presunto cesso” solo che noi non ci accontentiamo, capolavoro o meno che sia dobbiamo “entrarci dentro”, di pancia, budella, viscere, anima….Un bel groove (hard-blues) mai sopra le righe, scarno e da un sentire (semplice, fra le note) di scuola cantautorale italiana anni ’70, un progetto ambizioso in tempi di un nulla devastante quindi ed a prescindere tanto di cappello a questi ragazzi….Noi ci siamo innamorati di una traccia in particolare ma come diciamo sempre non è mai un “singolo buon pezzo” a decretare un buon album….Dispersi va “bevuto” come una buona bottiglia di vino appena aperta e senza pensarci troppo altrimenti i suoi profumi “old style” potrebbero svanire in un “disquisire” che non lo merita….Vado Via, Nell’Incertezza, Bucami Il Corpo, l’amara Nessuno La Vide Partire (qualcosa che vi riporterà alla poetica di De Andrè), il blues “marcio” di BaricentroUn’altra domanda senza riscontro, sono un saltimbanco che cerca un baricentro” e della notturna Nulla Cambierà (bel pezzo, veramente notevole….nulla cambierà). Dispersi….e persi in una realtà “prepotentemente” asettica, globalmente liquida, insapore, inconsistente ed allora ben venga un album come questo, non un capolavoro ma nel suo piccolo “denso” di un qualcosa che abbiamo dimenticato…storie, narrazione e quello scorrere “reale” fra sogni e reali abissi. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).   

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