
Panda Pakse – Questo Viaggio
(2022, Firstline Studio)
by Simone Rossetti
“Magari ne uscirà qualcosa di buono” ci siamo detti (in realtà è la stessa cosa che ci chiediamo sempre) quando abbiamo ascoltato per la prima volta questo EP di debutto dei Panda Pakse…perché un conto è l’ascolto ed un altro è parlarne, buttare giù due o tre righe che non siano di semplice circostanza….e del perché di questo inutile prologo lo capirete proseguendo nella lettura.
Noi ci proviamo…
Panda Pakse….non solo un nome ma una maschera (quella di un panda appunto) dietro la quale si celano i volti di questi quattro ragazzi (senesi), scelta artistica ma crediamo anche personale (più che un “nascondersi” un non apparire)….Emo, indie, alternative, post….tutte etichette di genere che alla fin fine non vogliono dire un cazzo tranne due che non abbiamo ancora citato ma che citeremo ora…cantautorato rock (italiano, e no, non c’è da vergognarsi) ed una “vena” prog anni ’70 che qua e la sembra far capolino….sarà per i testi in italiano, sarà per la timbrica vocale di Panda Cantante (a proposito, i nomi saranno/sono Panda Cantante, Panda Batterista, Panda Chitarrista e Panda bassista), sarà per quelle atmosfere acustiche che ogni tanto sembrano prendere coraggio e “farsi vedere”….ma su questo non ci sbilanciamo, è solo un “sentore” ed ancora tutto in un possibile divenire. C’è altro…i testi (belli, per lo più amari e malinconici) che in un “semplice parlare” ci rimandano ad alcune considerazioni….Generazione A, A come assente (quella tra i 20/30/35 anni), assente non per colpa loro (anzi forse è meglio così, forse hanno capito tutto) ma che “non è più”….in balia di un paese (mondo) in preda a continue emergenze (sanitarie, climatiche, sociali) che sembrano non avere fine….dove tutto (l’inutile ma di convenienza) viene dai media pompato e propagandato come verità assoluta in un tam-tam continuo e martellante dal quale non se ne esce….precari di un vivere distorto, appesi all’ombra di una flebile luce…si va, si va ma senza sapere bene dove…..Come Cani….dolce ed amarissima trascinata dalla voce di Panda Cantante (voce personalissima, forse fin troppo “esuberante” ma cazzo se ci sta, ci sta tutta) e non sono da meno la drammatica Pezzo 9 con un bel crescendo armonico, Lorelei eterea come quella nebbia che al mattino avvolge strade e pensieri, Fiori Del Male a sanguinare di vita reale (tristemente reale) e sogni come poche altre volte ci è capitato di ascoltare…una titletrack che sa tanto di cantautorato rock italiano (anche se il testo non ci convince del tutto ma tant’è resta un bel pezzo)….e non manca la frizzante ironia (autoironia) di una “splendida” Dragon Banale ma anche qui si sorride amaramente (però tanto di cappello al testo). Fine, questi ragazzi hanno una classe (o per lo meno la si “annusa”) che non è da tutti, un EP di debutto che non “brillerà” subito per poi banalmente spegnersi in un nulla ma che saprà “trascinarvi” dentro piano piano, con un suo tempo, storie che hanno la sostanza di questi tempi, anima….e se manca ancora di qualcosa (nello specifico diremmo solo da aggiustare leggermente il tiro…di essere più “cannibali”) è solo perché è un tutto ancora in divenire e scoprire. Dalle disfunzionali frequenze di Roots! come sempre buon ascolto….lo merita/ve lo meritate (qui).