Roots! n.513 settembre 2022 OvO – Ignoto

OvO - Ignoto

OvO – Ignoto

(2022, Artoffact Records)

by Simone Rossetti

OvO non lo si legge…lo si guarda

Gli OvO (Stefania Pedretti alla voce, chitarra, synth e Bruno Dorella alla batteria ed elettroniche) ed un titolo, Ignoto, che già di suo suona come un “prendere o lasciare”….album che arriva al seguito di Miasma (2020), album notevole ma qui sarete letteralmente “trascinati” altrove….dove non lo sappiamo ma proveremo a “raccontarvelo” con molta umiltà e serenità d’animo…una possibile. Forse dovremmo partire da un prima, da un Assassine del 2001, un Vae Victis del 2002 e poi ancora ed ancora ma diventerebbe una retrospettiva fine a se stessa, interessante ma che richiederebbe altro ed un altro tempo mentre questo Ignoto è qui ed ora…..un addentrarsi nelle nebbie di questo nostro quieto vivere, di pancia e con spietata consapevolezza, senza timore, fin dentro quell’oscurità che solitamente preferiamo tenere nascosta, non guardare…e invece no, meglio guardarla in faccia questa oscurità piuttosto che fare finta di nulla…..tanto siamo “fatti” anche di questa, inutile illudersi, inutile andare a “rimettere” i propri peccati sperando in una espiazione che non ci sarà, non ci sarà data, almeno non in questo scorrere terreno…..il rischio, quotidiano, reale, mostruoso, è quello di un imploderci dentro in tutta la sua (nostra) follia. E ce ne vuole di coraggio per mettersi in gioco ed a nudo con un album come questo Ignoto (Miasma per quanto già “difficile” lo si può ancora considerare il classico disco “lato A e lato B”)…..due sole tracce (La Morte Muore e Distillati Di Tenebre) dal minutaggio non certo usuale, 19 minuti la prima e 18 la seconda, ma fermarsi a questo sarebbe banale perché a ben vedere/ascoltare c’è molto, molto altro……Musica di una intensità e bellezza glaciale, devastante, “nera” come la notte più buia, un abisso che lentamente (molto lentamente, un primo ascolto non vi basterà…non vi basterà in tutti i sensi) risucchierà la vostra anima in una desolazione da lasciare sgomenti…ma credeteci, quanto mai salvifica. Elettronica (con un approccio ed attitudine molto noise-core) ed uno oscuro doom fino a spingersi in territori quasi black-death metal….2 soli brani ciascuno dei quali suddiviso a sua volta in 4 parti ma quello che vi “consigliamo” è un ascolto nella sua totalità ed “unicità”, senza alcuna pausa, senza aver modo di riprendere fiato od uscirne anche per un solo per un attimo…sarebbe troppo facile, troppo facile…un lavoro a dir poco ostico ma affascinante, uno spingersi oltre, estremo, onirico, fino a dilaniare la nostra carne e questa cazzo di appagante normalità senza pietà alcuna (La Morte Muore) ed ancor più devastante sarà la successiva Distillati Di Tenebre….no, gli OvO non saranno i Mayhem (a ciascuno un suo tempo ed una sua “dimensione”) ma osano, non si risparmiano…e soprattutto non ci risparmiano. Non temete, non “censuratevi”, entrate dentro a questo lavoro senza riserve perché alla fin fine è Poesia e come una qualsiasi e banale poesia potrebbe un giorno salvarvi il culo (non prendetela come una certezza….solo come una possibilità). Album ostico quanto intenso, reale, tristemente reale, di quella bellezza che per svelarsi richiederà un suo tempo…sì, bellezza ed una volta toccato il fondo ad aspettarci una risalita….non semplice, non meno dolorosa, non eterna ma fragilmente umana….Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).

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