
Monos – The Creepshow Of Monos
(2023, autoprodotto / Records DK)
by Simone Rossetti
Cresciuti a pane e The Mummies (se per intrinseca ed innata disfunzionalità o per puro caso di un destino non lo sappiamo) i fiorentini Monos (Mr Gorilla alla batteria e urla e Mr Bonobo alla voce, chitarra e organo) si meriterebbero i primi posti nelle più “blasonate” classifiche nostrane e non solo…..invece no (fortunatamente no e ci scusiamo con i Monos ma visti i tempi e quello che ci propinano quotidianamente meglio così). Ostinatamente DIY, incuranti di un tutto compreso (forse) anche quell’inconsapevole “farsi del male”….The Creepshow Of Monos arriva a distanza di 2 anni da loro ultimo Jizz ed a quattro dal loro album di debutto Peep Show….Un titolo ed un album (in tutto 8 brani) che vi riporteranno senza pietà alcuna indietro nel tempo fino alle atmosfere horror-sixties del film cult Creepshow (1982, George A. Romero/Stephen King) e come nella migliore tradizione dei Monos ad un garage punk’n’roll senza freni, sporco e spinto al massimo (Demolicion, Frankestein’s Wife e Werewolf suonano così “perverse” e malvage che tanto di cappello ma tranquilli è pur sempre e solo rock’n’roll)….Dai ritmi sferraglianti portati all’estremo di Voodoo Doll alla più tenebrosa Halloween fino l’incedere ipersonico di The Abominable Dr. Phibes ed alla conclusiva strumentale Graveyard Surf a chiudere un cerchio…..Ok, siamo spudoratamente di parte (come sonorità non perché dobbiamo compiacere) il che però non va bene (non ci soddisfa) quindi proveremo a “rileggere” quest’ultimo lavoro dei Monos in un modo leggermente “diverso” (un semplice parlare di musica molto serenamente e liberamente)….Perché riproporre qualcosa che musicalmente è già stato scritto e suonato quarant’anni fa e oltre??….Scelte artistiche, scelte di pancia e budella, naturale attitudine, semplice urgenza espressiva, passione…..Perché DIY?…..a dire la verità questo un po’ ci disturba…termine oramai stra-abusato e buono per tutte le occasioni…..Fermi un attimo e leggete fra le righe….un suono “fatto in casa”, impastato a mano, rivomitato sui solchi neri di un sudicio vinile….pessimo si dirà ma che a noi basta e avanza (cosa che apprezziamo indipendentemente da quel DIY). E ora che succede??….Succede che quelli “bravi” direbbero “ora aspettiamo l’album della maturità”….mentre a noi, che di una maturità non ce ne potrebbe fregare di meno, basta questo, bastano i Monos così come sono (cioè sì, pessimi)….Godete e condividete, siete su Roots!, siete altrove, siete altro e come sempre buon ascolto (qui o qui).