Roots! n.219 luglio 2021 Mississippi John Hurt

Mississippi John Hurt-Today!

Mississippi John Hurt – Today!

by Simone Rossetti

Il Blues Gentile Di Mississippi John Hurt

Due sole case ed una fattoria, questa è Teoc, una frazione della contea di Carrol, Mississippi. Se il luogo non vi dice nulla sappiate che qui nel marzo del 1892 (approssimativamente) è nato uno dei più grandi ed influenti bluesman di tutti i tempi, John Smith Hurt meglio conosciuto come Mississippi John Hurt. Lontano dai riflettori e dalle luci della ribalta passò gran parte della sua vita nella vicina cittadina di Avalon lavorando come bracciante ed occasionalmente suonando a qualche festa, nel mezzo c’è la sua storia; nei primi anni 20 (del secolo scorso) la Okeh Records si interessò a lui permettendogli di registrare alcuni 78 giri a Memphis e New York City ma la cosa non ebbe seguito perchè nel mentre arrivò la grande depressione e di Mississippi, tornato a sua volta ad Avalon, se ne persero le tracce, questo fino ai primi anni 60 quando in seguito al crescente interesse verso la musica blues Mississippi John Hurt riprese ad esibirsi in pubblico ed a registrare nuovi album per la Vanguard Records ma fu il suo ultimo lascito, se ne andò pochi anni dopo, era il 2 novembre del 1966; resta e non è poco la sua musica e la sua gentilezza. Se guardate al blues pensando al “solito” delta blues di Robert Johnson, John Lee Hooker o Muddy Waters (solo per citare alcuni) siete fuori strada, lo stile di John Hurt è diverso, particolare, quasi folk, un fingerpicking morbido, armonioso, sereno, senza le asprezze del blues così detto “rurale”, una leggerezza che va oltre il genere eppure di spessore enorme. Today! fu il primo album in studio per la Vanguard registrato nel 1964 e pubblicato nel 66, precisiamo, è solo un album ed ovviamente non ha la pretesa di essere “riassuntivo” ma speriamo sia almeno quell’input giusto al desiderio di scoprire ed approfondire la sua musica; c’è Pay Day, una ballata blues folk morbida e seducente suonata nel suo classico stile che sa di quelle storie raccontate all’imbrunire seduti sugli scalini di una veranda in aperta campagna, così come in I’m Satisfied, brani dove non traspare alcuna amarezza o senso di rivincita ma solo quella dolce consapevolezza di un lento ed ineluttabile scorrere. Ascoltatevi le splendide armonizzazioni di Make Me A Pallet On The Floor, non si direbbe ma è semplicemente blues, tanto di cappello e si passa allo slide di Talking Casey che sa di rotaie, di treni merci, di paesaggi persi in un nulla, di quella polvere che ieri come oggi ha sempre lo stesso sapore; Corinna, CorinnaOh Corrina, Corrina, where you been so long? Oh Corrina, Corrina, where you been so long?” è un piccolo capolavoro senza tempo, dolce e malinconica, semplice ma talmente bella da lasciare spiazzati; si passa così dal simil-falsetto di Coffee Blues al folk notturno di Hot Time In The Old Town Tonight ed al blues sincopato di If You Don’t Want Me Baby e non se avrebbe mai abbastanza. La verità è che Mississippi John Hurt sapeva narrare storie come pochi altri, probabilmente il classico “dono” ma non basta, così come non può bastare la tecnica, serve altro, quel saper “accompagnare” la vita, nei suoi alti e bassi, con quella stessa “gentilezza” che si ritrova nella sua voce e nel suo stile chitarristico, e vi assicuriamo che non è semplice, non è poco. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).

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