
Meine Stille – Still Silence
(2022, autoprodotto/Casastrana Recording)
by Simone Rossetti
Rumori di fondo…altri.
“Tutti i brani sono stati composti, arrangiati e registrati in totale autonomia ai margini di un bosco delle Alpi orientali” (Filippo Sturaro in arte Meine Stille).
Ma non ne avete mai abbastanza? Non vorreste mai essere altrove, trascendere da un umiliante ma necessario scorrere per farvi altro?….
Immaginiamo (poi potremmo anche sbagliarci) che questi non siano proprio i tempi migliori per proporre un album interamente strumentale (e se non lo sono per una qualsiasi altra realtà che voglia uscire dai soliti sentieri di ascolto preconfezionati figuriamoci per una musica “lasciata” solo agli strumenti)….Fermi un attimo, ci siamo avvicinati a questo Still Silence dopo aver letto quanto ci riportava la press-kit….Post-rock dalle alpi e così più per curiosità che per altro gli abbiamo dato un primo e veloce ascolto e per dirla tutta nemmeno troppo convinti…..la verità è che questo lavoro ci ha “incantato” fin da subito, lasciate perdere l’etichetta post-rock che qui non amiamo e che ci può stare ma anche no (anzi no)…..è il suo respiro, è quel luogo di luce ma anche oscuro nel quale vi inoltrerete o fin dove riterrete opportuno inoltrarvi ma non ponetevi limiti. Musica interamente composta, suonata ed arrangiata da Filippo e qui si dirà “Vabbè in fondo niente di nuovo”….non però dai margini di un bosco, non lì dove tutto tace e finalmente troverà una pace ed un senso estranei a questo cazzo di mondo (estraneo ad un nostro miserrimo scrorrere) ….Cieli altissimi e vasti, orizzonti a perdita d’occhio, il vento a narrarci ed a ricordarci “cosa” siamo e cosa torneremo ad essere, acqua, vento, nebbia…..è bella e malinconica la musica di Meine Stille, inspiegabilmente ci si perde, inspiegabilmente saprà farsi bussola e finanche arte…We Need Silence, ariosa e leggera proprio come quel vento che ci accarezza i sensi (ma non date niente per scontato, la natura non lo è mai) e così Be My Blue Sky! dalle bellissime atmosfere ambient-new age….Solenne ed epico l’incedere di Die Rote Sonne quel momento unico ed irripetibile nel quale socchiuderete gli occhi e trascenderete vero altro…..C’è la malinconia immensa, violenta di Was Siehst Du? in un inerpicarsi verso vette altissime e la più dura ed amara The Last Tree desolante abisso e profondo perdersi ed infine a chiudere le atmosfere sognanti di We Need To Fall forse quel punto oltre il quale non ci è permesso di andare ma solo di un fare ritorno (ineluttabile ma anche una scelta, non obbligata, non necessaria….). Questo è quanto, questo è un nulla, solo una nostra banalissima chiave di lettura ma a noi piace così ed in ogni caso a voi una vostra….ma non smarritela e fatene buon uso.Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).