
Karma Voyage – Lights In Forgotten Places
(2023, Shyrec/Icy Cold Records)
by Simone Rossetti
Iniziamo così, molto banalmente, dicendo che questo album di debutto dei veneziani Karma Voyage ci ha spiazzato e non poco, potremmo anche aggiungere “non convinto del tutto” (considerazione soggettiva, a pelle e discutibilissima) ma non sarebbe vero….Un lavoro che se anche riconducibile a sonorità ed atmosfere dark/gothic anni ’80 ha un qualcosa di personale e straniante veramente “oscuro” (molto più vicino ad un nordic epic folk), una bellezza di non facile “realizzazione” o almeno non immediata ma dategli (e datevi) un tempo. Inutile negarlo ci sono delle tracce che preferiamo ed altre meno (e sempre per una semplice e stupida questione di gusti ed orecchie personali), le bellissime (questo non è importante ma lo è un suo perché) New Foundations, Shine, Branches Of An Old Ash, City Of The Lame, Circles Sides, Shiver…..Ma qui si rischia grosso, nel senso che Lights In Forgotten Places è un album difficilmente etichettabile, sarà per la voce di Luca Castellaro (in un cantato veramente notevole, salmodiante, “atipico”), sarà per gli arrangiamenti forse alle volte un po’ troppo ridondanti ed apparentemente “statici” (Silent Towns, ‘Em, Distances And Echoes) sarà per quello “spiazzamento” iniziale al quale non eravamo preparati ma resta un gran bel sentire o meglio, un sentire inspiegabilmente altro nel quale immergersi e lasciarsi trasportare senza una bussola ben precisa….Un lavoro affascinante quanto letale (nel senso buono, in un sorprenderci) e dalle possibilità ancora tutte in divenire ed anche se così non fosse andrebbe bene ugualmente…(insieme a Castellaro, Giuseppe Brunetti alla chitarra solista, Leonardo Sebastiani alle tastiere, Stefano Anoè alla batteria ed Alvise Scarpa al basso). In attesa di un seguito da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui).