Roots! n.327 Dicembre 2021 Joseph Bruno

Joseph Bruno – Joseph

by Simone Rossetti

Un album di debutto che suona proprio come dovrebbe suonare un album di debutto e non come oramai siamo (ci hanno) abituati al classico album-botto costruito a tavolino, no, questo primo lavoro di Joseph Bruno ha tutti i “limiti” (un divenire) che dovrebbe avere un debut-album insieme a buone intuizioni ed a quell’onestà forse “imperfetta”, forse fragile (nel senso di compiutezza dell’opera) ma che non deve necessariamente “piacere” o compiacere. Joseph Bruno, chitarra e voce della prog-metal band Aura qui al suo album di debutto (Some Music Records) interamente a suo nome (come il titolo suggerisce) e, come è giusto che sia, musicalmente di tutt’altra natura; se un album è riconducibile ad un banale “bello o brutto” non lo leggerete qui, la musica è altro e questo comporta dei rischi da correre (se di musica si vuol parlare), rischi che corriamo volentieri e che sono la nostra bussola (non esente errori). Un titolo, solo Joseph, scritto, composto e suonato dallo stesso Joseph con la collaborazione di Pietro Lorenzotti al basso in Beyond This Way, Giovanni Trotta alla batteria in Live Your Life e Cristian Botti alle batterie e cori nonché produttore, un bel titolo per un lavoro che ben riassume un tutto, un tutto che forse richederebbe (considerazione personalissima quanto mai discutibile) di trovare una propria strada; ricco di buone intuizioni come nelle atmosfere alternative-rock di The Time As Come o nella davvero bella The World In In My Hands dai profumi paisley underground anni ’80 e non è da meno In A Life time, sicuramente un pezzo che suona “moderno” ma che al di là dei gusti più o meno personali “suona”. Non mancano brani più votati all’elettronica (alle nostre orecchie meno congeniali) come le atmosfere dream pop di Fly, l’indie pop di Forgot dal bel refrain o la più “pop” Air To Breath; c’è la niente male Don’t Be Afraid dai sapori psichedelici anni ’60 ma che purtroppo svaniranno in un più classico e scontato refrain, l’alternative-rock di Live Your Life pezzo che promette bene ma che forse manca di quella sostanza necessariamente più “rock”. Un album di debutto al quale non sarebbe giusto chiedere di più, un divenire che avrà (forse, nessuno qui pretende di avere la verità in tasca, è solo una considerazione) bisogno di scelte artistiche/personali spesso scomode, mai facili, a Joseph i colori non mancano (poi bisogna sceglierli/dosarli), non importa, ogni cosa a suo tempo ed a noi questo senso di “incompiutezza” non dispiace. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).

2 Risposte a “Roots! n.327 Dicembre 2021 Joseph Bruno”

    1. Grazie ma alle certezze preferiamo il dubbio, è solo un nostro sentire poi ci sta anche di non “comprendere” pienamente un lavoro, questo lo lasciamo fare ad altri, un album che sebben supportato potrà avere il suo meritato riscontro e di questo ne siamo sicuri, poi c’è altro, sicuramente meno importante ma con il quale dover fare i conti (confrontarsi). Grazie da parte di Roots!

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