
Johnny Clarke – None Shall Escape
(1974, Total Sounds Records)
by Simone Rossetti
Di uno scorrere…
Oggi Johnny Clarke (raggiunta la ragguardevole età dei 67 anni) non deve più dimostrare niente a nessuno (volendo)…..Non doveva essere così in quel 1974 soprattutto se eri poco più che un ragazzino e provenivi dal ghetto di Kingston (Giamaica)….1974, primo album a sua firma (talvolta Clark senza la e), un suono ancora “grezzo”, povero, immensamente bello, insieme a lui pochi ed ottimi musicisti (Robert Shakespeare e George Fulwood al basso, Carlon Davis alla batteria, un grande Earl Smith alla chitarra solista, Ossie Bongo all’organo, Bernard Harvey al piano)….Un grande album di musica e profumi roots-reggae e rocksteady…..nessuna sezione fiati, tastiere a rendere un suono “grasso” quanto basta e sezione ritmica in un bel levare….Rocksteady (di derivazione soul e R&B ) nelle incantevoli Give The Little Man A Great Hand, I Will Never Leave You, Take My Hand, My Desire, True Believer In Love…..atmosfere che muteranno verso un roots-reggae più impegnato in Joshua’s Word About The Gun Court, nella titletrack, in Jah Jah We Are Waiting e nella splendida Left With A Broken Heart (a firma John Holt) dal sentire immenso….a chiudere le trascinanti note reggae di Enter Into His Gates With Praise…None Shall Escape è quell’album che questo cazzo di mondo non si meriterebbe…ma non ce ne può fregare di meno, anzi, ci verrebbe da dire che il suo posto è proprio qui ed ora, malgrado un tutto, malgrado lo scorrere di un tempo…alla faccia di un tutto.
“Let’s sing a joyful song unto Jah, And enter into his gates with praise, With praise, with praiseIf God is for us, who can be against us?, God help the man who help himself, Don’t stand in the gutter and say you gonna suffer”
Pace, amore e consapevolezza…..siete su Roots! e come sempre buon ascolto (qui).