Roots! n.227 luglio 2021 Gran Zebrù

Gran Zebrù-EP1

Autore: Gran Zebrù

Titolo: EP1

Tracks: 1. No Hay Bamba – 2. Piccolo Lord – 3. Mr. Turn – 4. Solo Adesso

Anno: 2021

Genere: Indie-rock, rock cantautorale

Città: Milano

Componenti: Lorenzo Parisini (voce, chitarre, synth), Paolo Morandi (basso), Leonardo Ganazzali (batteria, percussioni), Miky Marrocco (chitarre, synth, cori), special guest Francesco Campanozzi (chitarre, synth, percussioni, cori, programming) 

Etichetta: I Dischi Del Minollo

Formato: Digitale

Sito web: Gran Zebrù 

Gran Zebrù-EP1

by Simone Rossetti

Togliamoci subito il classico sassolino dalla scarpa, l’indie-rock italico sta, nel bene e nel male, a questi tempi come il miglior cantautorato italiano stava agli anni 70, con una differenza però non di poco conto, mentre quelli erano anni “vitali” (con i suoi pro e contro) questi sono tempi fatti di un “nulla-liquido”, una sorta di “bolla” all’interno della quale si sopravvive, ciascuno come meglio può, aspettando (ma nemmeno poi tanto) che qualcosa cambi o si faccia “altro”, un vuoto interiorizzato e plasmato su bisogni e necessità individuali; potremmo continuare ma la chiudiamo qui, ad ogni modo è solo una considerazione e che come tutte le considerazioni (più o meno personali) lascia il tempo che trova. I Gran Zebrù sono una formazione milanese qui al loro Ep di debutto pubblicato in questo ancora incerto 2021 per l’ottima etichetta italiana I Dischi Del Minollo, e lo diciamo senza alcun timore, un Ep interessante in costante bilico fra un indie-rock dal respiro più internazionale ed un classico cantautorato quasi pop tutto italiano, un approccio (o un’attitudine) che funziona e che si apre a molte considerazioni (e sviluppi musicali). Non pretendiamo di avere la verità in tasca (cosa della quale non ce ne può fregare di meno) ma parlare di musica vuol dire anche andare oltre ad una banale recensione, un rischio che è un pò anche la nostra bussola; Lorenzo Parisini alla voce e chitarre, Paolo Morandi al basso, Leonardo Ganazzali alla batteria e percussioni, Miky Marrocco alle chitarre, synth e cori e come ospite Francesco Campanozzi alle chitarre, synth, percussioni, cori e programming, solo 4 tracce ma che dimostrano bene quanto i Gran Zebrù abbiano già le idee chiare (che poi possano piacere o meno è pur sempre una questione di gusti personali) su come muoversi e quale strada percorrere, anche in questo caso si può essere daccordo o meno ma non è più solo una questione di gusti musicali. No Hay Bamba apre questo lavoro nel migliore dei modi, una malinconica ballata elettrica che per testi e livello compositivo non è affatto male, anzi, è bella ed anche “ruffiana” al punto giusto, la domanda che ci poniamo però è un altra, ma ce n’era proprio bisogno? Risposta, evidentemente si; e si prosegue con Piccolo Lord dalle atmosfere psych-prog, interessante ma che non ci convince del tutto, resta in un limbo che non è né carne né pesce e l’uso nel testo della parola “cazzo” è fin troppo “banale” (poi ci mancherebbe altro, ciascuno è libero di usarla come meglio crede); compositivamente interessante è la più sostenuta Mr. Turn, un bel brano con un testo non scontato ma il refrain in stile sixties e l’uso di effetti vari ci sembrano un pò fuori contesto ed a concludere la bella Solo Adesso ed è ancora una ballata di pacata tristezza dallo scorrere limpido ed intenso, forse la traccia più compiuta anche come “suoni”, niente di particolarmente originale rispetto al panorama nazional-popolare ma leggermente sopra la media si e non è poco. Una piccola riflessione, aggiustando un pò il tiro (cioè le priorità) questi Gran Zebrù potranno mirare sicuramente in alto (classifiche, passaggi radio-televisivi e quant’altro), le qualità non gli mancano, se poi siano qualità “sprecate” non sta a noi dirlo; EP1 come ci ricorda il titolo stesso è solo un primo Ep, perfetto per questi tempi dove tutto è riciclabile e sospeso ed in attesa di un prossimo EP2 non ci resta che salutarvi con il classico “to be continued…”. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).    

 

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