Roots! n.712 maggio 2023 Gli Insetti Nell’Ambra – 2072

Gli Insetti Nell’Ambra - 2072

Gli Insetti Nell’Ambra – 2072

(2023, Skank Bloc Records)

by Simone Rossetti

Ogni scelta è uno stiletto conficcato dentro al petto, non ti resta che estirparlo e stonare gli stornelli, intonarne i ritornelli, non importa se comporta che passiamo per cretini, se la cosa li riposa che ci chiamino bambini” (tratto da Lallazione)

Geniali, folli……poeti irrisolti e cantori di un mondo (di un nostro quotidiano e miserrimo scorrere) al quale ci affidiamo nella più totale deriva e solitudini……Gli Insetti Nell’Ambra ovvero Christophe Bettoli alla chitarra, Hijiri Shimamoto alla batteria e Lapo Boschi alla voce, basso e chitarra …..un’attitudine punk ma da non leggersi come “genere musicale” piuttosto come un cantautorato “disarmonico” attraversato da schegge noise…..Fra i CCCP di un tempo oramai oblio e le intuizioni dissacratorie degli Skiantos di Freak Antoni (come se fosse qui, ora e siamo certi che approverebbe)……”Mi piaceva Monet, come lo fa coi colori, è buffo, pensavo, quello che fa coi colori…” (99:1). 2072 è una giostra colorata quanto spietata, attrae e disturba, incanta e strazia di un qualcosa di incompiuto (noi) e lo fa con una leggerezza disarmante, con una sensibilità fuori dal comune (l’irresistibile “non-sense” di Antifiamo Travolta)….ferisce e lenisce, destruttura in poesia le nostre piccole miserie per plasmarle in altro….che sia Arte?? E chi lo può dirlo “Perché non sento che rumore, se non c’è la melodia della tua voce, e il celeste dei tuoi occhi, che capisce tutto quello che ho da dire, e le tue risate a certe mie uscite, e quel tuo misterioso anticipare la parola che sto per pronunciare” (dalla “bellissima” Pugni)…..E bella la voce di Lapo in un declamare da teatro dell’assurdo, da tragedia surrealista, da circo ambulante dei primi del ‘900….imbonitore, narratore, spacciatore di storie “Tra sorrisi e battimani s’ha da fare gli Italiani, da Viggiù fino a Milazzo, nei tuguri a pane e cazzo” (Garibaldi Fu Ferito)….Ma è reale quello che stiamo ascoltando? E’ qualcosa di effimero? E’ un già “stato” senza mai essere stato o un presente-nulla ultimo avamposto di un futuro-assenza?? “Perché sono un uomo dall’orologio a sfera, chiuso in una cabina telefonica malfamata, che lecca capezzoli rossi come fragole, a testa in giù, nella calca di Filadelfia, fino a quando all’improvviso, intorno tutti gridano, dagli allo stupratore! dagli allo stupratore!” (99:1)……A voi la scelta se salire o meno su questa giostra prima che svanisca in un sogno mai sognato. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).  

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