Roots! n.567 novembre 2022 Forgotten Dream – Cotton Candy & Pills

Forgotten Dream - Cotton Candy & Pills

Forgotten Dream – Cotton Candy & Pills

(2022, autoprodotto)

by Simone Rossetti

Di un recensire corretto…

Album di debutto per i cremonesi Forgotten Dream, un bell’album di shoegaze e dream-pop di scuola anni ’90 (i “secondi” Jesus And Mary Chain, My Bloody Valentine, Cocteau Twins…) molto ben riuscito, buone intuizioni e nel complesso interessante…questi ragazzi (ad orecchio) arriveranno “lontano”….poi c’è dell’altro ma per questo continuate a leggere perché qui si volta pagina.

…E di un parlare di musica, di pancia e sempre discutibile. 

E sì, questo Cotton Candy & Pills è veramente un bell’album (ce lo lascia intuire un artwork veramente carina a firma Rhea Drawing…e noi molto stupidamente ad una “copertina”, nonostante tutto e cocenti delusioni, ci affidiamo ancora)……Bello?? Aspettate un attimo…Maryanne Muse alla voce e tastiere, Babinsky al basso, Darboe alla chitarra e Dan alla batteria……Maryanne (è un alias e accontentatevi) non ha una voce così “timbricamente estesa”…ma ha un’attitudine “naturale” (ancora da maturare ma c’è) che ci ricorda quella di Grace Slick dei Jefferson Airplane….una voce scura, fragile, “altro”…e non è un caso se fra le tracce che preferiamo di questo lavoro ce ne sia una in particolare che preferiamo…Green Motel Room con il suo suonare nudo e crudo, semplice, senza inutili “effettini di scuola indie-pop”…ma poi ecco arrivare le bellissime Empty Armor e White Bliss a cambiare le carte in tavola….profumi ed atmosfere west-coast che sanno di altri tempi ma che ci riportano ad un sentire “diverso” ed ovviamente più attuale (giustamente….?)….tutto muta ascoltando pezzi come Kenophobia o Afterglow dai sapori post punk od un proto-divenire sicuramente affascinante…ed anche qui sarà sempre la voce di Maryanne a trascinarci (vi) in un altrove forse non ancora messo ben a fuoco eppure notevole…c’è una etera e sognante Cellar Door che se solo fosse meno effettata (sigh!) e lasciata ad un suo naturale scorrere chissà….Più piacevolmente indie pop-radiofoniche le conclusive Falling Into Place e Laurel…..e mettetevi l’animo in pace perché è così che funziona.

Ed eccoci arrivati così ad una fine…

Quelli bravi aggiungerebbero (xxx e xxx e probabilmente anche xxx) noi no…e non ce ne può fregare di meno…quello che avevamo da dire lo abbiamo detto…poi bisogna anche saper leggere “fra le righe” (ma anche un semplice leggere sarebbe già tanto)…eppure…eppure ci verrebbe da dire (e non sappiamo nemmeno il perché), provate a staccare un “resto” (non voi, i Forgotten Dream) e vedete come suona. Dalle frequenze di Roots! come sempre buon ascolto (qui o qui).     

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