Roots! n.646 marzo 2023 David Jahson – Natty Chase The Barber Away

David Jahson - Natty Chase The Barber Away

David Jahson – Natty Chase The Barber Away

(1978, Top Ranking)

by Simone Rossetti

Ancora Giamaica, ancora Kingston, ancora musica reggae (per il momento generalizziamo poi ci torneremo su), ancora gli anni ’70…..Vi starete chiedendo del perché di quell’ancora….Necessità, bisogno….provate ad accendere la TV su di un telegiornale qualsiasi od a sfogliare un quotidiano altrettanto qualsiasi……fatto?? Ora aspettate qualche minuto poi nel bel mezzo di tutto questo inutile ed ipocrito “bombardamento mediatico” premete il tasto play (o ancora meglio fate scendere la puntina sul vinile)….Everald Pickersgill (1954 – 2021) meglio conosciuto come David Jahson, cantante, strumentista, producer, deejay giamaicano, un “alias” che gli procurerà non pochi problemi con l’accreditamento dei brani (non chiedeteci un perché parte 1…). E’ il 1978 quando vedrà la luce questo Natty Chase The Barber Away (lo troverete in più ristampe con brani aggiuntivi e diversa scaletta), non solo un bellissimo album (nel senso “banale” di piacevole) ma anche interessante per le sue intuizioni…..un reggae decisamente “povero” più legato alle radici roots e rocksteady che al reggae “univerale” di Bob Marley e con una curiosità….ciascun brano “cantato” sarà seguito da una versione dub strumentale dal titolo leggermente diverso (ma il pezzo sarà quello e…non chiedeteci di un perché parte 2), anche in questo caso un dub “primordiale”, old school, davvero un bel sentire. Album che contiene almeno 2 brani bomba, Jah Rasta Fari e Jah Is Coming For His Earth (e così mentre l’umanità sembra implodere su se stessa impaurita e disorientata da sempre nuovi allarmismi ecco che qui troverete solo armonia, pace, spiritualità)…….E non sono niente male nemmeno Stop Look & Listen, Jah Knows I Love You, il quasi ska di Clean Head Dread o il rocksteady di Never Get Jumpy. Altro album da sottrarre ad un oblio, un oblio certo visto i tempi che viviamo ma proprio per questo una “missione” necessaria (per molti immaginiamo solo una perdita di tempo, vero ma non per noi). Ora sapete cosa fare, godetene e condividete, questa musica non chiede altro. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).    

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