Roots! n.291 ottobre 2021 Barmudas

Barmudas - Every Day Is Saturday Night

Barmudas – Every Day Is Saturday Night

by Simone Rossetti

Album che se facessimo finta di non aver letto la sua data di pubblicazione inseriremmo tranquillamente fra gli Old Albums; detto questo aspettate a considerarlo un “demerito” perchè la storia non finisce qui. Giorni fa in “redazione” abbiamo avuto l’ennesima ed animata discussione sul perchè nessuno voglia o riesca più a scrivere pezzi rock come si “faceva una volta” ed è venuto fuori un pò di tutto (e come sempre tutto molto soggettivo e discutibile); il rock è cambiato, il rock è morto, il rock è diventato post rock (quindi è morto), “ogni” rock vive e si nutre di un proprio tempo (quindi visti i tempi attuali morto anche in questo caso), c’è anche chi ha detto “il mio gatto si chiama Rock!” (non sappiamo se può aver contribuito alla sua morte, meglio sorvolare). Ma ecco che a smentire qualsiasi nostra futile ipotesi ci arriva fra capo e collo questo “fottutissimo” Every Day Is Saturday Night dei fiorentini Barmudas, album fresco fresco di stampa pubblicato per un’etichetta indipendente italiana che ha l’occhio lungo ed una passione fuori dal comune (altrimenti chi glielo farebbe fare), l’Area Pirata Rec. Se tutto ciò abbia un senso (od abbia oggi ancora un senso) non spetta a noi dirlo né dirvi se un album è “bello o brutto” ma se ne parliamo (al di là di tutti i “limiti” o “difetti” che un album può avere) è perchè di parlarne ne vale la pena e questo indipendentemente dal genere o stile. Lo ammettiamo, un album che ci ha letteralmente spiazzati ed al quale non eravamo “mentalmente” pronti (ecco il perchè di questo lungo e speriamo non inutile preambolo); qualcuno di voi, più o meno giustamente, starà pensando “il solito gruppo che si limita a rivendere quanto è già stato detto e fatto”, vero e gli esempi non mancherebbero ma in questo caso, almeno per noi, è Musica, è rock, è rock’n’roll, è glam rock ma soprattutto è un’esplosiva miscela di adrenalinico punk-rock anni 70; niente testi (a proposito, i Barmudas usano la lingua inglese e crediamo che ci sia poco da disquisire in merito) particolarmente impegnati od a sfondo socio-politico ma a differenza di quanto si potrebbe erroneamente pensare nemmeno se la tirano con il buon vecchio “Sex & Drugs & Rock’N’Roll”, caso mai solo (si fa per dire) “sex e molto rock’n’roll”. Già l’artwork (Artkicks di Stefano Stiletti) è tutto un programma, colorata, sgargiante ed “irriverente” proprio come erano quegli anni dominati dai suoni della disco-music e del glam rock più selvaggio, poi viene la musica prima però parliamo un attimo di questi Barmudas, classico quartetto formatosi in quel di Firenze nel 2017 e composto da Smendock (microphone screamer and zombie teacher), Nacker (bass howler and digital outlaw), King-Dom (guitar griller and zombie teacher) e Zak (skins beater, roadrunner and taxi driver), nel 2018 il loro primo singolo, Rock The Barmudas (sempre per Area Pirata) ed ora questo album di debutto, un pò come se vi esplodesse una lattina di coca cola fra le mani. Parlare di musica vuol dire (vorrebbe dire) farvi partecipi di un ascolto, di quello che trasmette, dell’energia che riesce a sprigionare, dei suoi possibili limiti e mancanze, cosa già difficile dal momento che un ascolto è pur sempre una questione strettamente personale ed a maggior ragione in questo caso dove la linea, già sottile, fra un banale “revival” ed urgenza espressiva è molto labile; da parte nostra ci muoveremo solo ad intuito, di pancia ed evitando la solita lista della spesa, a voi lasciamo il piacere (o meno) di ri-scoprire questa musica; 10 frizzanti tracce che riassumono perfettamente l’input dell’artwork, suonate come dio comanda (un dio punk rok che per puro caso ed in quel momento doveva trovarsi presso il Virus Studio di Monteriggioni, Siena, dove è stato registrato e mixato l’album) e senza alcun fine (almeno ci sembra, poi potremmo anche sbagliarci) revivalistico. Ad aprire l’album spetterà alla titletrack Every Day Is Saturday Night introdotta dalla voce di Antonio De La Cuesta (alias Tonino Carotone) ed al piano il bravo Christian “Skandi” Perrotta, un vero e proprio “inno al rock” dove tutto scorre molto semplicemente tra riff spartani ed un irresistibile refrain alla Suzi Quatro o se preferite ai migliori T. Rex., c’è l’omaggio ai grandissimi Ramones nella tiratissima e sensuale Zombie Teacher, un gran bel sentire che di questi tempi bui non può che far bene così come la RollingStoniana Dry January, una bella cavalcata di sporco rock’n’roll come non ci capitava di ascoltare da tempo; e c’è la Rollingstoniana (ma volendo anche Kissiana) Lock In con tanto di “coretti”, che diciamolo, hanno tutto il sapore d’altri tempi mentre si torna su atmosfere alla Ramones/Clash nella sfacciata Bar-Mud-Ass, un punk vitale e trascinante, forse vecchio “quanto il cucco” ma quanto mai necessario e se poi non ne avete ancora abbastanza non vi resta che lasciarvi andare all’effervescente rock’n’roll di Rock The Barmudas in stile primissimi Stones. Detto questo Every Day Is Saturday Night  è un album, che a nostro e discutibilissimo parere, non ha “limiti” di sorta, suona e scorre in un’alchimia praticamente perfetta, tranne uno che sarebbe inutile negare, la “percezione” del rock oggi è cambiata ed indietro non crediamo si possa tornare ma è bello poterci credere o meglio, è ancora bello ed attuale (attuale) poter godere di questa musica, il resto sono chiacchiere (compreso le nostre), quindi godetene finchè vi è data ancora la possibilità. Da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui) ma se ne avete la possibilità fate un pensierino anche al vinile altrimenti sarebbe come mangiare un buon piatto di spaghetti con il cucchiaio anziché con la forchetta).

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