
A Red Idea – A Second I Will Forget
(2023, Beautiful Losers)
by Simone Rossetti
Fateci caso (solo nel caso non lo abbiate già fatto)…..le nuvole non hanno tutte lo stesso peso, ce ne sono alcune che sembrano immobili e gravare sopra le nostre teste (e miserie) di un peso insostenibile ed altre più leggere pronte a mutare forma seguendo solo una logica delle correnti per poi svanire e farsi altro. A Second I Will Forget (ultimo lavoro a firma Alvise Forcellini alias A Red Idea) è come quelle piccole nuvole che brano dopo brano si faranno altro con quella leggerezza ai nostri occhi (e ad un nostro tempo) impercettibile. Se e nel possibile evitiamo sempre di fare raffronti con i soliti artisti più o meno blasonati che un loro tempo lo hanno scritto e fatto, Alvise “appartiene” a questi tempi (più o meno infausti, punti di vista) ma “guardando/aspettando/ascoltando” questo lavoro/nuvola nel suo lento scorrere e mutare vi ci ritroverete tutti i “più grandi” in un arcobaleno cromatico che va dagli anni ’60, ’70, ’80, ’90 fino ad un oggi/indie-pop…..e no, le nuvole non sono mai un posticcio revival ma una possibile chiave di lettura di quello che ci sta sotto…..Dal groove irresistibile di Life Was Only pura magia che vi trasporterà in un universo colorato e lisergico allo psych-folk di In The Sunshine solare come la luce degli occhi di chi avete accanto…Keep Coming così radiofonica da “odiarla” ma che refrain! La malinconia eterea di For You And I e di I Wonder fino alle più scure Above You ed Episode I. Un attimo, siete su Roots!, quelli “bravi” si fermerebbero qui (tra elogi più o meno giusti o di circostanza) ma a noi non basta o meglio, non ci accontentiamo….Alvise è un polistrumentista (chitarre, basso, mellotron, synth) e compositore che tanto di cappello (compagno di viaggio Andrea Liuzza in qualità di programming, mix, master) ma “noterete” anche l’uso in alcuni pezzi di una voce “leggermente effettata” (oramai consuetudine a prescindere da un genere) e di un qualche “oh-oh-oh oh” di troppo e poco consono alle nostre disfunzionali orecchie…..scelte artistiche (non discutibili e non le discuteremo) ma anche segno di un presente dal quale sembra impossibile prendere le distanze (almeno in ambito indie 2000). Di tempi, di nuvole e di quel che ci sta sotto….da Roots! è tutto e come sempre buon ascolto (qui o qui).